La Corte d’Appello di Milano ha annullato l’ergastolo al padre del bambino ucciso nel capoluogo lombardo. Si attendono le motivazioni.
MILANO – La Corte d’Appello di Milano ha annullato la condanna all’ergastolo al padre del bambino ucciso nel 2019 nel capoluogo lombardo. Secondo i giudici di secondo grado, quindi, non fu omicidio. Nella sentenza questa accusa è stata trasformata in maltrattamenti pluriaggravati (escludendo quello di tortura).
Si è deciso anche di assolverlo anche dai maltrattamenti aggravati verso la moglie perché “il fatto non sussiste”. Vedremo nei prossimi giorni le motivazioni e capiremo meglio cosa ha portato i giudici a questo passo indietro.
La difesa pronta al ricorso
Naturalmente la difesa nei prossimi giorni potrebbe presentare ricorso contro questa sentenza. Prima si dovrà aspettare la pubblicazione delle motivazione e successivamente si deciderà se procedere in Cassazione per provare a ribaltare la decisione della Corte d’Appello.
“Lungi da me di dire vittoria o sconfitta in un processo dietro al quale c’è una tragedia umana incolmabile – ha detto l’avvocato della famiglia citato da TgCom24 – al netto di ogni retorica credo che la tesi difensiva sia la più vicina ad una verità processuale […]. Mi riservo ogni commento più approfondito alla lettura delle motivazioni, ma da quello che emerge fino a questo momento anche in secondo grado sono state analizzate in modo attento le contraddizioni“.
Attesa per le motivazioni
Come detto in precedenza, c’è attesa per le motivazioni che saranno pubblicate nei prossimi 40 giorni. Si tratta di un passaggio fondamentale per capire come si dovrà comportare la difesa. Si valuta la possibilità di un ricorso in Cassazione, ma si preferisce attendere il perché di questa scelta prima di ufficializzare le proprie mosse e di conseguenza andare fino al terzo grado.